Tra le piccole gemme di Ecolandia, ne troviamo una la cui storia, in linea con lo spirito del Parco, richiama il concetto di ‘nuove possibilità, riutilizzo, nuova vita di un bene’, in poche parole di sostenibilità, nel senso più ampio del termine.
L’idea è semplice e rientra in una dimensione nuova di quella che viene definita economia circolare [1]: un bene, confiscato alla mafia, viene recuperato e adattato ad una nuova funzione, grazie all’impegno di Ecolandia e al sostegno di Fondazione con il Sud e Vismara.
La vicenda inizia sul finire del 2018. Un’ampia struttura, costruita abusivamente sulla spiaggia, era stata confiscata e affidata al Consorzio Macramé, uno dei soci del Parco Ecolandia, che ne discute con gli altri: si decide di recuperare le parti utilizzabili per evitare che finiscano in discarica. Il bene, quindi, smantellato dalla posizione originaria, viene ‘trasferito’ ad Ecolandia sotto forma di travi, tegole, legnami vari, pavimentazioni, per ridargli “nuova vita”.
Non è stato per nulla semplice: le parti strutturali non possono essere riutilizzate nella loro funzione iniziale, perché non hanno alcuna certificazione di legge! È così che si decide destinarle al ripristino di altre costruzioni presenti, operando quindi un riuso ‘diffuso’ all’interno di tutto il Parco.
Al tempo stesso, si progetta una nuova struttura a norma, e il bene confiscato comincia a ‘crescere’, ri-localizzato all’interno del Parco. I lavori adesso sono in dirittura d’arrivo, e se ne intravede già il completamento: uno spazio che è un piccolo gioiello dal punto di vista costruttivo. Un’ampia sala in legno che può ospitare fino a 150 persone, con pareti coibentate secondo i principi e i criteri del risparmio energetico, che avrà sul tetto un impianto fotovoltaico e un sistema di raccolta delle acque piovane, che saranno destinate all’utilizzo igienico-sanitario. Il progetto diventa così realtà: nasce un prezioso spazio al chiuso, con un ampio terrazzo, da fare utilizzare ai ragazzi e da offrire alla città, per convegni e iniziative da realizzare davanti allo straordinario paesaggio dello Stretto, con il profilo maestoso dell’Etna che si erge lontano.
Per dare una ulteriore valenza simbolica, si effettuerà una caratterizzazione che consentirà ai visitatori di identificarlo immediatamente come un bene confiscato: attraverso una operazione di lettering, a cui sta lavorando l’Università Mediterranea insieme ad alcune associazioni, sulle pareti della struttura, ben visibili, saranno riportati i nomi di alcune vittime di mafia. Per non dimenticare l’impegno per gli ideali di giustizia e libertà da ogni forma di criminalità, fortemente sostenuti da tutte le componenti del Parco Ecolandia.
Il bene confiscato sta rinascendo in una vita nuova, aperta a tante possibilità di utilizzo, a testimoniare il valore dell’azione comune, in rete, in una prospettiva di riscatto, ben rappresentata dall’ampiezza dell’orizzonte che ogni giorno è offerto ai visitatori del Parco. Tutto questo ha una evidente valenza simbolica, dimostrando cosa si può realizzare seguendo i principi e i criteri dell’economia circolare, e non sarebbe stato possibile senza il sostegno di Fondazione con il Sud e Fondazione Vismara che hanno compreso e condiviso in pieno il profondo significato del progetto, sostenendo l’operazione anche dal punto di vista economico e finanziario.
Da un dialogo con Piero Polimeni, responsabile tecnico del Parco, 04.02.2021.
[1] L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile.
In questo modo si estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo. Una volta che il prodotto ha terminato la sua funzione, i materiali di cui è composto vengono reintrodotti, laddove possibile, nel ciclo economico. Così si possono continuamente riutilizzare all’interno del ciclo produttivo generando ulteriore valore.
I principi dell’economia circolare contrastano con il modello economico lineare, fondato sul tipico schema “estrarre, produrre, utilizzare e gettare”.
Fonte: https://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/economy/20151201STO05603/economia-circolare-definizione-importanza-e-vantaggi