Un murales lungo 50 metri “graffiato” da una decina di giovani writers. E’ questo la donazione alla città di “Spettacoli nella natura – evoluzione”, la kermesse culturale che ha animato il finesettimana di Ecolandia grazie al finanziamento del Dipartimento Turismo Regione Calabria (Poin Fesr 2007/2013). Tre giorni di spettacoli, workshop, incontri e animazione di strada, per sperimentare nuovi linguaggi creativi come appunto il murales di via Scopelliti.
Nella giornata di sabato, previa autorizzazione comunale, artisti dai nomi esotici (o decisamente improbabili…) Kuma, Omuf, Zone, Cyber, Dose, Iceman, Krish e Kethc coordinati da Painter si sono sbizzarriti con bombolette e scale per colorare un tratto del muraglione di contenimento che costeggia via Scopelliti, il viale d’accesso ad Arghillà. Colori forti e disegni astratti, strisce, raggi e fantasia per dare vita a un tratto spento e anonimo di percorso urbano.
Tanti i cittadini che si sono soffermati a guardare gli artisti all’opera scattando fotografie e attardandosi sui dettagli. In breve gli scatti erano già in rete e viaggiavano sui social network. Anche questo è un derivato voluto della manifestazione come ha spiegato il direttore artistico Emanuele Milasi: “arte che richiama la vita, sperimentazione, rottura degli schemi. Non è stato facile ma ci abbiamo provato lo stesso. Volevamo percorrere strade nuove e originali per invitare la gente a giardare con occhi nuovi ciò che la circonda”.
Strade nuove come stanno diventando quelle di Arghillà. Prima il murales gigante contro il razzismo sul fianco di un palazzo di sei piani, ora i writers in azione per dipingere un’altra parete prima grigia. L’arte – è questo il messaggio del festival – può avere una funzione sociale determinante per cambiare la prospettiva di vista e di vita di un ambiente urbano. Può stimolare un contribuito positivamente creativo, facendo emergere l’originalità di un’idea anche con poco. E che tutto ciò avvenga in un quartiere troppo sbrigativamente assurto a simbolo di degrado è l’ulteriore elemento dirompente degli schemi. Che tutto ciò abbia un seguito? In molti lo hanno auspicato immaginando una sorta di “Art-Street” nell’estrema periferia della città.
Mentre per strada i ragazzi si esercitavano nei loro virtuosismi creativi divertendosi e divertendo, nelle salette del forte andavano avanti altri workshop come quello di scrittura autobiografica con Giorgio Vasta o di musica rap con Tayo Hist Yamanouchi. E in più gli spettacoli teatrali con le officine Jonike delle Arti e il reading “sul bordo della vita” della scrittirice reggina Katia Colica accompagnata dal musicista Antonio Aprile. Pittura, scrittura, lettura e musica per comunicare Aria, Acqua, Terra e Fuoco, gli elementi filosofici primordiali che costituiscono i tratti salienti di Ecolandia, rimescolati creativamente per dire che un nuovo modo di comunità è sempre possibile.
Si ringrazia, per il materiale fotografico, Angelo Romeo.
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