La voce dell’anima affidata ai tasti animati da Luca Baldini e l’energia e il ritmo ispirati
al miglior Jazz di tutti i tempi con il tocco geniale e creativo del talentuoso sassofonista
Francesco Cafiso e del suo straordinario quartetto composto da Dario Deidda al basso
elettrico acustico, Mauro Schiavone al piano e Marco Valeri alla batteria.
Una serata speciale, intensa e pregna di emozioni in questa ventinovesima edizione di
Ecojazz Festival, con la direzione artistica di Giovanni Laganà, dedicato alla memoria
del giudice Antonino Scopelliti e a tutte le vittime per la giustizia, promossa
dall’associazione Art Blakey, in partenariato con l’associazione Azimut Alta Formazione e
il Parco ludico tecnico ambientale Ecolandia, e con il patrocinio della Regione Calabria,
della Città Metropolitana e del Comune di Reggio Calabria.
I moti del cuore e la loro dimensione squisitamente interiore hanno trovato nella sensibilità
musicale di Luca Baldini un fine interprete. Il pianista, fondendo le arti, è diventato pittore e,
intingendo le dita nei tasti bianchi e neri, ha dipinto in note la gioia, il travaglio, il tormento e la
speranza, la nostalgia e l’amicizia, dedicando anche un brano al direttore artistico di Ecojazz,
Giovanni Laganà. La serata ha poi riservato un viaggio entusiasmante nella musica Jazz nel
segno del grande Charlie Parker, nel centenario della sua nascita, con Francesco Cafiso e il suo
strepitoso quartetto.
"Sono stato molto felice di tornare ad EcoJazz – ha commentato Francesco Cafiso – e ringrazio
ancora Giovanni Laganà per l’invito. E’ stato un bellissimo concerto, abbiamo sentito il calore
pubblico, il loro entusiasmo, la loro energia. Tutto questo ci sostiene nel nostro intento di
cercare e trovare la nostra voce musicale, il nostro suono di gruppo, la nostra impronta anche
quando, come in questa occasione, ci ispiriamo ad un grande come Charlie Parker. Per me la
musica è comunicazione e condivisione e quando il pubblico, come questo di Ecojazz, è così
ben predisposto all’ascolto, tutto è fluido e l’incontro è magico, ha concluso Francesco Cafiso
che nel ricco repertorio proposto a Ecolandia ha inserito anche qualche sua composizione come
Arturo’s Bull, dedicata allo scultore suo conterraneo siciliano, originario di Vittoria e
naturalizzato statunitense, Alberto Di Modica e autore appunto del celebre Toro di Wall Street a
New York.
Tra il pubblico di EcoJazz anche il giornalista e scrittore calabrese Enzo Capua, da tempo
ormai a New York dove contribuisce alla valorizzazione del Jazz italiano nel mondo.
Francesco Cafiso è una delle figure più importanti del panorama nazionale. All’età di 13 anni suonò a
Umbria Jazz a New York; impressionò il pubblico e fu una scoperta sorprendente. Francesco è
cresciuto negli anni, progredendo artisticamente e divenendo un sassofonista dal fraseggio
straordinario e dalla grande capacità di comporre, ha sottolineato Enzo Capua.