18 luglio 2019 ore 22:30 #Ecolandia
300 concerti in 4 anni, 2 dischi, 12 tour,
patrocinio di Legambiente per il riuso degli oggetti e riciclo dei materiali
in un live senza strumenti convenzionali,
in classifica KeepOn tra i migliori live del mese di marzo 2018
http://www.keeponlive.com/live-parade/live-parade-marzo-2018/ )
Il progetto opera verso “una risemantizzazione del suono naturale dell’oggetto in cui il suo significato abituale scompare in favore di una nuova interpretazione. Ci si trova dinnanzi a una nuova visione dell’arte che va contro la sublimazione dell’arte stessa, contro quel concetto di bello assoluto che per secoli è stato al centro di ogni rappresentazione. Un’opera d’arte immateriale che comunica con lo spettatore coinvolgendolo attivamente, rendendolo parte integrante della pratica performativa.
È il culmine di un processo evolutivo del concetto di opera d’arte iniziato con Duchamp o ancor prima con la Demoiselle D’Avignon di Picasso, in cui l’approccio esclusivamente contemplativo è sostituto da un approccio mentale in cui lo spettatore o meglio il fruitore mette in atto una serie di meccanismi logici e sensoriali” – di Alessandra Fovio, Schegge Magazine.
Il disco è impreziosito dalla presenza di due ospiti di tutto rispetto: il primo è John Egan (champignon), eccentrico flautista degli Ozric Tentacles e dei Dream Machine, il secondo è il grande Paolo Tofani, chitarra storica degli Area, ricercatore instancabile, che proprio con Yosonu porta avanti il duo “Battiti Alti” – suoni e racconti dalle profondità umane.
Impegnato live anche con la sonorizzazione spontanea di Wall-E, capolavoro d’animazione Pixar/Disney https://www.facebook.com/1481035158833949/videos/2152449704968279/
Yosonu sperimenta e sviluppa l’idea di comporre musica contemporanea senza la presenza di alcuno strumento musicale.
Ha suonato in caffè letterari, clubs, a festival, a raduni buskers) incuriosendo pubblico e critica, più date a Londra, trasmissioni radiofoniche (Radio2 Rai) e televisive, opening act per Alborosie, Uzeda, Afterhours, Gogol Bordello, Wrongonyou e altri.
www.refresh.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-ff4b04bc-6b23-438a-a77a-c8a518b4d228.html
www.left.it/2015/03/28/yosonu-one-man-orchestra/
Poliritmie, riff in loop che divengono “mantra”, voci pulite e filtrate, diplofonie e testi desemantizzati sono la scommessa di un disco-esperimento dalle influenze molteplici e singolari, da John Cage a Bobby Mc Ferrin, ai Justice, agli Area, agli Einstürzende NeubautenYosonu la ricerca e l’approccio jazz fanno uso dell’approccio contemporaneo dell’elettronica nel senso più ampio e rende il risultato maggiormente comprensibile e coinvolgente.